Il Bullismo

Il Centro di Clinica Psicoanalitica Dedalus di Bologna è specializzato nell'analisi, cura e prevenzione dei casi di vittime del Bullismo.

Sintomo: Vittime di Bullismo

Questo sintomo è diverso da tutti gli altri sintomi del disagio giovanile. Solitamente il sintomo è qualcosa che viene dal soggetto stesso, che cresce dentro di lui e lo fa soffrire fino a spaccarlo in due, a dividerlo: da un lato lo ripete incessantemente, dall’altro fortemente non lo vuole più. Qui il sintomo non nasce dal soggetto, non insorge autonomamente, ma la sofferenza si produce dopo un brutto incontro, dopo un trauma. Altri ragazzi, coetanei, hanno preso di mira la persona in questione, non una sola volta, non per sbaglio, ma ripetutamente, continuamente, sempre.

Il Bullismo Non c’è pace e non c'è luogo in cui rifugiarsi, non si riesce a raccontare a nessuno le proprie pene per timore di ritorsioni. Si vive sotto minaccia, uscire di casa diventa un incubo. Anche rimanere al sicuro tra le mura domestiche, con le nuove tecnologie, può causare ugualmente dolore. Trovarsi sbeffeggiati, minacciati, derisi sui social network più popolari arreca altrettanto dolore e fa crescere il senso di impotenza. Difficilmente gli adulti si accorgono subito di ciò che sta accadendo, la vittima solitamente tace le angherie subite. Spesso sono i professori piuttosto ché i genitori a segnalare situazioni di disagio, solo perché capita che passando davanti alla scuola, nei corridoi, nei bagni vedano atti di bullismo.

Gli atti di bullismo avvengono sempre su una scena, davanti ad una platea, umiliare la vittima è parte integrante di questo rituale. Chi è vittima vive un costante senso di terrore e di mortificazione e paradossalmente questo lo fa sentire parte di qualcosa, parte di un gruppo.

Solitamente i ragazzi che subiscono atti di bullismo sono coloro che hanno problemi di integrazione col gruppo dei pari e i problemi di integrazione derivano sempre da difficoltà di separazione dai genitori. L’età d’oro del bullismo sono le scuole medie inferiori dove c’è grande differenza tra i gradi di crescita dei ragazzi: c’è chi si sente già grande, chi è ancora piccolo, chi ha molta autonomia, chi viene accompagnato dai genitori sul cancello della scuola, chi ha le chiavi di casa e trascorre il pomeriggio con gli amici, chi fa i compiti in cucina con i propri genitori. Dunque il gruppo dei pari ha valenze diverse, per qualcuno è un rifugio, una famiglia, per altri è qualcosa di nemico, di lontano, da evitare. Succede però che, soprattutto a questa età, si faccia confusione tra ciò che si desidera e ciò che gli altri desiderano per noi. Può accadere dunque che "essere un bravo bambino" per sentirsi amato dai genitori faccia a pugni con una voglia matta di trascorrere il pomeriggio al campetto a giocare a pallone. Può succedere invece che trascorrere tutto il pomeriggio a giocare a pallone faccia a botte con una voglia matta di farsi ancora coccolare da mamma e papà.

Cosa può fare Dedalus per le vittime di bullismo?
Ascoltare: ascoltare come si sta ad essere le vittime designate di un gruppo di bulli, ascoltare che paura fa la mattina uscire di casa, come ci si sente umiliati il pomeriggio aprendo il proprio profilo facebook. Dare un occasione: dare l’occasione di smettere di essere la vittima, chiedendo ai ragazzi cosa desiderano, come stanno, cosa significa per loro indugiare in quella posizione, essere quello preso in giro, picchiato, umiliato. Ed una volta che si è compreso cosa significa ,provare a fare qualcosa di nuovo, provare a smetterla di vestire quei panni. La storia infinita, il libro di M. Ende racconta di questo: come una vittima di bullismo riesce ad uscirne ascoltando le proprie caratteristiche, senza piegarsi al volere del gruppo e neppure a quello dei genitori. Bastiano è inseguito da un gruppo di ragazzi della sua scuola che lo prende in giro perché parla da solo, si racconta delle storie. Prova a ribellarsi ma quando lo fa i compagni di scuola lo rinchiudono in un cassonetto. Il padre non lo ascolta mai, non gli da retta, né sulle storie fantastiche che si racconta né sugli atti di bullismo che subisce. Così Bastiano ripete, ripete tutti i giorni la stessa scena, finchè incontra il signor Coriandoli, libraio, che per la prima volta lo sta ad ascoltare ed ascoltandolo riconosce la passione di Bastiano, la lettura. La riconosce perché lo ascolta, ma non gli dice niente, non glie la indica, si fa semplicemente raccontare. Il libraio aspetta e lascia che Bastiano se ne prenda la responsabilità della sua passione, anche in modo maldestro. Inizialmente, imitando i bulli infatti Bastiano ruba un libro al signor Coriandoli. Solo quando il ragazzo saprà gridare al mondo chi è veramente, quali sono le cose che desidera e con quale stile, potrà uscire dal ruolo di vittima che paradossalmente, per ora gli da un posto nel mondo, quel posto che non riesce a prendersi la responsabilità di dire di voler occupare.

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